Genitori che fanno crescere i propri bambini sereni e in armonia con la famiglia.
Oggi più che mai la famiglia rappresenta quel luogo e spazio dove i bambini possono crescere in modo sano e protetto, dove ricevono le cure appropriate per uno sviluppo armonioso. L’essere umano è l’unico animale che ha bisogno della famiglia per poter sopravvivere, o meglio vivere la vita.
Oggi i genitori hanno il potere e il dovere di creare un ambiente familiare armonico, sicuro e sereno dove i propri figli possono “crescere tappa per tappa”, sviluppare le loro capacità, imparare a riconoscere le paure che vivono, saperle gestire, per imparare e padroneggiare una forma di comunicazione sincera, trasparente, senza timore di mostrarsi per quello che essi sono. Sono il nostro futuro.
Auto-educazione e rispetto degli accordi presi
Invito i genitori a osservarsi dall’esterno, ad auto-educarsi e cercare di riconoscersi quando adottano comunicazioni manipolative, come possono essere per esempio “se non mangi poi non vai a giocare”, o simili, quando non rispettano il proprio ruolo, quando non rispettano gli accordi presi in famiglia, quando opprimono i bambini con continue frasi di rimprovero e non educano attraverso l’amore ma attraverso la repressione, a volte anche attraverso il terrore e la minaccia.
Ogni bambino per il proprio genitore è pronto a fare tutto, anche “tagliarsi la coda e sopravvivere lo stesso, come fa la lucertola”, pur inconsciamente sapendo che poi da grandi tale sofferenza si manifesterà attraverso danni comportamentali o fisici con i quali il futuro adulto dovrà fare i conti (come minimo ripeterà quello che ha visto e lo ripeterà con i propri figli). Quindi noi genitori di oggi, cerchiamo di imparare delle regole di comportamento semplici ma fondamentali, che io chiamo salvavita, per contribuire a una crescita evolutiva sana e serena. Tutti i genitori sbagliano e imparano per tentativi. La saggezza sta nel non ripetere i comportamenti errati e dannosi. Nessuno è perfetto infatti la famiglia perfetta non esiste, esiste la famiglia che collabora e assieme supera le difficoltà.
Distinguere il suo comportamento dal suo essere
Ogni genitore è propenso a fare il meglio per il proprio figlio, ma spesso inciampa in meccanismi scorretti non consapevoli, meccanismi ereditati dalle memorie familiari. Un esempio ricorrente è dire al proprio figlio che è cattivo, spesso lo sento dire in modo ingenuo “sei proprio cattivo perché non impresti il tuo giocattolo”. Come pensi che viva tuo figlio queste parole sentite da te? Cosa suscitano in lui sentire quelle parole? La parola “sei cattivo” ferisce il profondo del suo cuore. Tutti i bambini vivono queste affermazioni come un giudizio negativo, come un’accusa che invade l’esistenza, che fa male. Ti assicuro che nessun bambino vuole essere cattivo e quindi un genitore non deve dirlo al proprio figlio, a nessun bambino.
I genitori devono iniziare a “etichettare” il comportamento dei figli e non il loro essere, quindi dobbiamo spostare il giudizio dalla persona, dall’essere bambino, al comportamento in oggetto di valutazione. Come ti risuona se dici “il tuo comportamento è cattivo”? Non suona bene, infatti è più utile dire: ”il tuo comportamento è sbagliato, non è adeguato”. La mamma e il papà devono correggere il comportamento sbagliato e non la persona in quanto tale, perché quella non è mai sbagliata. Il bambino va bene per quello che è lui, in quanto persona, in quanto portatore di nuova vita famigliare. È il suo comportamento che va educato. A questo livello ci vuole l’intervento educativo dei genitori. Se i genitori adottano questo tipo di approccio, in questo modo ogni mamma e ogni papà risparmiano al figlio un sacco di rabbia che viene prodotta come conseguenza dell’ingiusta accusa subita, un sacco di frustrazione. Pensa cosa provoca un accumulo di anni di rabbia? Fin da subito insegna a tuo figlio, che il mondo non è cattivo e per vivere in un mondo sereno deve adottare fin da piccolo un comportamento educato, consono all’ambiente e alla cultura in cui vive. Questo è educare con amore.
Rassicurazioni, protezione e di poter sbagliare
Ora ti pongo una domanda: “Chi sono le persone cattive secondo te?” Io definisco una persona cattiva chi uccide, chi ruba, chi non è etico, colui che inganna, che ti frega, che è maligno. Anche nella mente di tuo figlio nascono questi pensieri difatti li vive come propri, quindi ogni volta che gli dici che è cattivo lui pensa di essere così. Smetti fin da subito di usare l’espressione “sei cattivo” anche se in modo scherzoso tanto più quando si comporta male. Ti invito a spiegargli con parole semplici perché il suo comportamento è sbagliato, cosa ha fatto male e come avrebbe dovuto comportarsi alternativamente. In questo modo gli offri aiuto, lo sostieni, lo proteggi da azioni che lo possono mettere in pericolo, che lo fanno soffrire, gli fai capire che cosa non è andato bene. Lo rassicuri.
Ti sei mai chiesto che forse anche a lui non piace il suo comportamento inadeguato e non sa come fare per modificarlo, che non trova gli strumenti per agire diversamente e contrastare un istinto dominante?
Per esempio i bambini quando sono piccoli, circa a 2-3 anni, non tutti sono ancora in grado di esprimersi bene verbalmente, soprattutto verbalizzare bene le sensazioni, i vissuti interni, le emozioni, quindi possono agire con azioni esplosive, improvvise, cariche di energia, di agitazione, proprio per scaricare e far uscire il vissuto a livello emotivo. Queste azioni a volte hanno comportamenti socialmente non approvati, inadeguati, non consoni, aggressivi. Questi “sbagli” sono necessari per la sua crescita, questi comportamenti sono necessari per far capirgli capire cosa va bene e cosa no. Sono necessari per ricevere un’educazione. Ai bambini deve essere permesso sbagliare, poi i genitori con i loro intervento li conducono a un comportamento consono. Sta ai genitori sapere o imparare quali comportamenti sono da favorire e quali no. Per i comportamenti non adeguati dei figli i genitori devono spiegare loro come fare diversamente. In questi momenti il genitore aiuta il figlio a calmarsi. Prendetevi il tempo di ritrovare la quiete interiore, abbracciatelo, prendetelo in braccio, cantategli una canzone, trovate un modo per calmare gli animi che sono in subbuglio e poi chiedetegli se va tutto bene. Ascoltate la sua anima attraverso il sorridere.
Cambiamento evolutivo
Ti invito a provare a farlo anche tu con tuo figlio e poi fammi sapere che reazioni osservi, come cambia il suo atteggiamento, come cambia la sua risposta, che cosa dice e cosa vive, se la sua aggressività si placa, se riesce a calmarsi prima? Che cosa ti dice?
Inoltre ti prego di adottare un approccio armonioso, per costruire con tuo figlio un rapporto intimo sincero, fatto di amore e comprensione, di unione speciale, per capirlo nel suo profondo, per essere un suo alleato, per essere il genitore che sostiene la sua evoluzione ed essere in questo modo genitori più felici.
Quindi inizia fin da subito a sospendere il giudizio, non etichettare il suo essere bambino, ma aiutalo a capire quali sono i comportamenti utili alla sua crescita sana. Perché è importante non giudicare (questo vale anche per noi adulti)? Il giudizio ci allontana dal nostro essere persona, dalla nostra essenza, che è quella che sa amare e mostrare i propri sentimenti, che sa capire o leggere le emozioni. Quando io giudico non vedo più la persona che mi sta davanti, non vedo più le sue emozioni e quindi di conseguenza non sono più in relazione. Non riesco a sentire, percepire più i suoi sentimenti. Quando giudico non sono più libero ma intrappolato in meccanismi propri, interni, subconsci, che mi fanno vivere sentimenti negativi.
Amore incondizionato
Abbi sempre presente: tuo figlio ti ama incondizionatamente, per lui sei la persona più importante di questo mondo, quindi non deludere le sue aspettative. Lui si aspetta lo stesso da te. Abbraccialo, coccolalo, passa ore sul divano con lui a leggere un libro ad ascoltare il suo respiro, a osservarlo come gioca, per non perderti la connessione profonda con lui.
Un caldo abbraccio, Ivana Milič.